Accordo

Collaborazione Scuola Famiglia

Il 31 maggio 1974 entrarono in vigore i i Decreti Delegati, una riforma che cambierà completamente la Scuola attraverso l’Istituzione di una serie di Organi volti a modernizzarla e a renderla “democratica”, indicando strumenti , modi e tempi di partecipazione .
Sono passati quarantasei e ormai ci si è abituati a un’organizzazione in cui gli “attori” della scuola non sono più i docenti, in quanto portatori di sapere, ma anche e soprattutto gli studenti .

genitori e scuolaLa presenza dei genitori non è mai stata comunque davvero significativa, anzi molte volte, soprattutto in questi ultimi anni, è risultata inadeguata ai singoli contesti: spesso infatti si sono candidati come rappresentanti i genitori degli studenti più bravi o quelli di studenti in difficoltà e in entrambi i casi la linea di condotta da loro tenuta non è sempre stata utile a tutti gli studenti della classe né volta ad aiutare gli insegnanti nella conoscenza dei problem reali dei singoli studenti.
Ma non è di questa partecipazione voluta dalla legislazione che oggi vogliamo parlare: qui si vuole sottolineare l’importanza della partecipazione dei genitori, meglio ancora, del singolo genitore alla vita scolastica del proprio figliolo.
Solo un genitore può cercare di capire le problematiche che di volta in volta emergono nel corso degli studi, sorreggere il figlio nelle difficoltà, aiutarlo nel modo dovuto e corretto, grazie all’amore e a un impegno costante e duraturo nel tempo. Talvolta però è proprio l’affetto a distorcere la realtà e a non consentire al genitore di intervenire nel dialogo con gli insegnanti nel modo appropriato. In cinquant’anni di presenza nella scuola, la sottoscritta (*) ha sempre notato che quando il genitore si sente corresponsabile dell’impegno educativo anche in ambito scolastico,i risultati arrivano sempre, anche quando i casi sembrano senza soluzione!

professoreIl primo punto su cui si deve andare a lavorare è proprio questo: far recepire al genitore la sua corresponsabilità nel processo di crescita culturale e umana del proprio figlio.
Molti ostacoli si frappongono anche oggi a un’idea del genere e sono soprattutto di ordine culturale. E’ innegabile infatti che la figura del docente sia andata deteriorandosi nel tempo e che quell’aura di rispettosa deferenza che avvolgeva la sua figura si sia dissolta.
La famiglia inoltre si è modificata e le relazioni tra scuola e famiglia risentono anche della trasformazione che la famiglia ha avuto negli ultimi decenni : d’altra parte, i rapporti tra i genitori stessi, talvolta conflittuali, non favoriscono un dialogo scolastico equilibrato e continuo .
In alcuni casi poi i genitori considerano la scuola un problema che deve gestire l’Istituzione scolastica, in cui intervenire in casi solo estremi.
Ci sono da aggiungere infine al complesso quadro utile a chiarire le difficoltà di comunicazione tra scuola e famiglia la fragilità educativa di alcuni genitori, come si evidenzia anche da recenti gesti clamorosi di mancanza di rispetto nei confronti degli insegnanti e una modifica-assenza delle regole educative, talvolta troppo lasche, da parte dei genitori nei confronti dei figli.

Anche la presenza sempre più diffusa di studenti stranieri costituisce un elemento capace di accrescere incomprensioni o astensioni dal dialogo scolastico, per le difficoltà di lingua o più in generale per le differenze dovute alla cultura di provenienza.

Nonostante queste evidenti difficoltà educative del mondo attuale, i genitori hanno un ruolo insostituibile nel percorso di crescita dei propri figli e sono loro i primi e i più importanti “costruttori” dell’educazione dei figli.
La nuova parola d’ordine dovrebbe quindi essere”alleanza”: costruire alleanza tra la famiglia e la scuola, ponendosi la scuola in una disponibilità di ascolto e la famiglia in una disponibilità di collaborazione.
Tale alleanza può costituire il terreno di una nuova relazione utile a far crescere un rapporto costruttivo reciproco e autentico, che può avere solo benefici effetti sul cammino scolastico dei propri figli.

La seconda esigenza da affrontare è la corresponsabilità: visto che genitori non si nasce, ma si diventa, sarebbe utile aiutare i genitori,a cominciare da quando inizia il percorso di scolarizzazione nella prima infanzia, a divenire parte attiva e responsabile dei problemi che di volta in volta nascono nella scuola e a iniziare o incrementare quella preparazione pedagogica della corresponsabilità che va gradualmente recepita e assimilata.
accordoCiò è fondamentale anzitutto per un buon successo educativo i e per il conseguente “successo formativo” degli studenti.
Creare un ponte di alleanza scuola famiglia-scuola che si regga sulla corresponsabilità richiede un cammino lungo e faticoso, cammino che va iniziato quanto prima e che – una volta iniziato- potrà produrre una rete educativa molto ricca di frutti.

Cominciamo dunque!!

Testo di MariaGrazia Conti docente di Latino e Greco. Associazione META onlus

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